I PROBLEMI DELL'INTELLIGENCE USA
La comunita' di intelligence americana e' una delle piu' vaste e articolate nel mondo. Nell'immaginario collettivo, quando si parla di Servizi di Informazioni americani, tutti pensano esclusivamente alla CIA (Central Intelligence Agency). Nella realta' questa struttura e' solo una parte, benche' importante, di un apparato informativo che coinvolge molte altre organizzazioni che, a diverso titolo, concorrono nella raccolta di informazioni e danno un forte contributo a quell'obiettivo strategico comune a tutti i Paesi che e' la sicurezza nazionale. La CIA e' comunque l'unica agenzia "indipendente", in quanto non subordinata ad alcun dicastero governativo, ma direttamente alle dipendenze del Presidente degli Stati Uniti. Molti invece equivocano con l'attivita' di spionaggio il Secret Service, che invece si dedica solo alla protezione fisica del Presidente durante i suoi spostamenti. Ma vediamo nel dettaglio come e' articolato l'intero sistema informativo americano.
Il comandante in capo
Al vertice, con funzioni di responsabilita' politica e di indirizzo strategico, vi e' il Presidente degli Stati Uniti. Questi e' coadiuvato, nello specifico settore, da organismi sia politici (le Commissioni parlamentari del Congresso e del Senato che hanno il compito di controllare l'operato degli apparati specifici), sia da un Direttore dell'Intelligence Nazionale (DNI), oggi James Clapper. Il DNI e' un funzionario nominato dallo stesso Presidente e che opera come raccordo tra la massima autorita' politica e le varie agenzie (la cosiddetta "Intelligence Community") di cui si e' dotato il Paese. La figura del DNI e' stata introdotta nel 2004 quando la lotta al terrorismo e il correlato sforzo di intelligence sono diventati uno dei problemi prioritari del Paese (prima era il capo della CIA a svolgere una funzione analoga). Clapper e' uno dei maggiori consiglieri del Presidente nel campo della sicurezza nazionale. E' colui che presiede all'elaborazione del Programma di Intelligence Nazionale e ne controlla l'esecuzione. Indica gli obiettivi informativi da perseguire e tutto cio' che attiene il modo di conseguirli e, successivamente, di renderli noti agli aventi titolo. Ovviamente il DNI non ha autorita' all'interno delle singole Agenzie di intelligence, la cui conduzione rimane nelle competenze dei rispettivi vertici.
Un altro organismo che coadiuva il Presidente nel campo della sicurezza nazionale (e quindi anche nel campo intelligence) e' il Consiglio per la Sicurezza Nazionale. Lo presiede le stesso Presidente degli Stati Uniti ed e' un organismo che, da un lato ha funzioni consultive per le decisioni nel campo della sicurezza nazionale ma e' anche il luogo dove sono concordate e prese le decisioni piu' importanti. A vario titolo vi partecipano tutti i maggiori protagonisti della vita politica del Paese: il Vice Presidente degli Stati Uniti, il Segretario di Stato, il Segretario per la Difesa, il Segretario per il Tesoro, i maggiori vertici militari, ed ovviamente anche il Direttore dell'Intelligence Nazionale. Di volta in volta possono essere convocati e quindi partecipare anche altri alti esponenti governativi e non. In questa struttura quindi l'intelligence non e' elemento centrale, ma contribuisce alle decisioni del Presidente.
Ci sono poi, a latere e sempre alle dirette dipendenze del Presidente, un Comitato di Consulenza per l'intelligence all'estero ("Foreign Intelligence Advisory Board"), che ultimamente ha preso il nome "Intelligence Advisory Board", allargando quindi le proprie competenze consultive un po' a tutto il settore intelligence e non solo a quello estero. I suoi membri sono di nomina presidenziale e quindi la loro inclusione nell'organismo non risponde solo a requisiti di competenza professionale, ma anche a valutazioni di connotazione politica. Proprio per questo il Comitato offre pareri che non riguardano un prevalente aspetto tecnico o operativo, ma questioni di opportunita' politica. Dopo la creazione di una figura come quella del Direttore dell'Intelligence nazionale, questo Comitato ha perso molte delle sue prerogative e funzioni, ma non e' stato sciolto.
Dopo queste varie strutture che, a diverso titolo, coadiuvano il Presidente degli Stati Uniti nel campo dell'intelligence e, in senso piu' ampio, in quello della sicurezza nazionale, ci sono le Agenzie di intelligence.

La CIA e le sue sorelle
La prima e la piu' importante e' la CIA che conta circa 100.000 uomini, di cui circa 20.000 operativi sul terreno e sparsi in ogni parte del globo. Il suo budget annuale supera i 50 miliardi di dollari. E', come abbiamo detto, l'unica agenzia indipendente che risponde del proprio operato direttamente al Presidente degli Stati Uniti (talvolta tramite l'intermediazione del Direttore dell'Intelligence Nazionale). Alla sua testa, dal gennaio 2013, e' stato nominato John Brennan subentrato al generale David Petraeus, costretto alle dimissioni per uno scandalo a sfondo sessuale e per i fatti di Benghazi. Brennan e' un cultore della guerra senza quartiere, quella delle "kill list" e dei droni. E' un uomo d'azione e professionalmente legato (ne era capo di Gabinetto) a George Tenet, a capo della "ditta" ai tempi dell'11 settembre e poi strumento nelle mani di George W. Bush per affermare la presenza di armi di distruzione di massa in Iraq. Brennan e' anche favorevole a quelle tecniche di interrogatorio "rafforzate", ma illegali, come il "waterboarding". E' quindi un operativo a tutto tondo che ha passato 25 anni alla CIA per poi approdare alla Casa Bianca come consulente per l'antiterrorismo. Con John Brennan la CIA di oggi e' quindi un organismo fortemente dedicato alle operazioni sporche, ai limiti o oltre la legalita'. E non e' casuale che una delle prime nomine che ha fatto sia stato il capo delle operazioni clandestine, un ex marine il cui nome e' stato secretato.
Dopo la CIA ecco quindi tutta un'altra serie di organismi di intelligence che pero' rispondono del loro operato all'ente governativo a cui appartengono.
C'e' il Dipartimento dell'Energia che ha al suo interno un Ufficio di Intelligence e Contro-Intelligence, dedicato all'attivita' offensiva (spionaggio) e difensiva (controspionaggio) nel settore dell'energia, tecnologia, protezione brevetti, compresi anche alcuni aspetti della cyber guerra.
C'e' poi il Dipartimento del Tesoro che dal 2004 ha un "Ufficio di Intelligence ed Analisi" collegato, sempre all'interno di questo ministero, ad un "Ufficio per il Terrorismo e l'Intelligence finanziaria" che opera nel settore finanziario e bancario in chiave offensiva e difensiva. Chiaramente le competenze in questo settore si accavallano con analoghe competenze svolte dagli analisti ed operativi della CIA.
Il Dipartimento di Stato ha poi un suo "Ufficio (Bureau) di Intelligence e Ricerca" dove si ricercano e si elaborano notizie che possano agevolare l'attivita' diplomatica del Paese (basti ricordare che nello scandalo Datagate e' emerso che il Dipartimento aveva richiesto lo spionaggio sui telefoni dei diplomatici stranieri, capi di Stato, Primi Ministri).
Il Dipartimento della Giustizia ha invece due branche operative alle sue dipendenze:
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la DEA (Drug Enforcement Administration) per la lotta alla droga e che, dal 2006, si e' provvista di un "Ufficio di Intelligence per la Sicurezza Nazionale" entrando a pieno titolo nella Intelligence Community del Paese. Questo organismo opera con un dispositivo sia sul territorio nazionale, sia in varie sedi estere.
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L'FBI (Federal Bureau of Investigation) e' la struttura dedicata al controspionaggio (basti ricordare che recentemente e' stato l'FBI a scoprire la relazione extraconiugale del Capo della CIA Petraeus).
Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale (Department of Homeland Security), equivalente di un Ministero dell'Interno, si e' anch'esso dotato di un "Ufficio di Intelligence ed Analisi" ed ha alle sue dipendenze la Guardia Costiera (con la sua branca di intelligence). Questa componente opera con tanto di natanti e dispositivi terrestri ed e' membro dell'intelligence Community dal dicembre 2001.
In ultimo, ma sicuramente tra i primi per importanza, c'e' il Dipartimento della Difesa che oltre ad avere una DIA (Defense Intelligence Agency), il principale organismo deputato all'intelligence militare sia con la cooperazione degli Addetti Militari sia con il concorso dei Servizi Informazioni delle singole Forze Armate (Aviazione con il "Air Force Intelligence Surveillance and Reconnaissance Agency"; Esercito, Marina e Marines con i rispettivi G-2 oltre ad altre strutture collaterali: "Office for Special Investigations" nell'Aeronautica, il famoso - per serie televisiva - National Crime Investigation Service della Marina), puo' contare su una serie di altre strutture dedicate allo spionaggio.
C'e' l'ormai famosa National Security Agency (NSA), la struttura dedicata alle intercettazioni in tutto il mondo e che si interessa anche dell'attivita' di crittazione e decrittazione, la National Geo-spatial Intelligence Agency per lo spionaggio e mappature terrestri con le immagini satellitari e il National Reconnaissance Office, anch'esso relativamente alle immagini satellitari.

Il problema dell'abbondanza
Se si fa un conteggio di tutte quelle strutture che, in un modo o in altro, si dedicano all'attivita' di intelligence ne viene fuori che sono almeno sedici. Tante, forse troppe. Competenze accavallate, probabile dispendio di energie operative.
Per quanto possa sembrare un paradosso, il grosso problema che affligge l'intelligence americana non e' solo ed esclusivamente la proliferazione delle Agenzie di intelligence, che produce difficolta' di coordinamento ed uno spirito di competizione nonostante la presenza di un DNI. Ma il vero e grosso problema e' la massa di informazioni che giungono sul tavolo degli analisti. Si tratta di SIGINT (intercettazioni), IMINT (immagini satellitari), ELINT (intercettazioni elettroniche quindi Internet, computer, ecc.), HUMINT (spionaggio classico) e OSINT (informazioni da fonti aperte come stampa, riviste ecc). Questo problema di abbondanza rende difficili le analisi e, soprattutto, le sintesi. Resoconti che variano secondo gli interessi dei singoli Enti preposti alla raccolta di informazioni. Questo e' un tipico problema di abbondanza collocato nell'ambito di una comunita' di intelligence troppo vasta e troppo diversificata nei propri obiettivi informativi. Si puo' pensare di raccogliere ogni giorno milioni di comunicazioni e scientemente riuscire a filtrarle per ricavarne notizie e poi trasformare le notizie in informazioni? Ed e' questo il primo grosso problema degli americani.
Il secondo grosso problema e' l'eccessivo ricorso all'intelligence tecnologica. In passato in ambito americano si era pensato che la tecnologia (dove - non bisogna scordarlo - gli Stati Uniti primeggiano) potesse sopperire all'attivita' classica dello spionaggio umano, per un certo periodo parzialmente penalizzato. Anche questo tipo di impostazione della ricerca ha prodotto dei danni. L'informazione che proviene dai contatti umani, da operatori che agiscono sul terreno, ha una valenza diversa da quella tecnologica. L'informazione viene infatti collocata in un contesto ambientale, viene colorata di significati, rende palesi sentimenti ed opinioni. Altrettanto non e' possibile fare con l'informazione tecnologica che invece e' decontestualizzata ed asettica. Su questo aspetto c'e' stata da parte americana una inversione di tendenza, ma rimane il fatto che tutto quel sistema di raccolta tecnologica, di cui lo scandalo "Datagate" ha dato parziale conferma, e' rimasto in piedi.
Gli Stati Uniti hanno interessi strategici planetari, non solo nel settore dell'antiterrorismo, e hanno quindi bisogno/interesse ad accedere con i propri Servizi ad informazioni riguardanti tematiche piu' ampie. Si vogliono cautelare sul piano finanziario (e quindi controllano ovvero cercano di controllare tutti i settori che hanno specifica valenza), su quello industriale, sul piano della tecnologia militare e non, sulla politica estera e cosi' via. Tutto mira a mantenere il predominio militare, politico ed economico sul resto del mondo. In ultima analisi, molti interessi, ma anche molti nemici.
Ma un'altra affermazione che molti attuali critici dello scandalo Datagate non hanno sufficientemente metabolizzato, e' che l'intelligence non si pone mai il problema se una certa iniziativa sia eticamente o legalmente valida. Fa solo quello che serve per sapere quello che interessa. Fa il suo lavoro cercando di farlo al meglio. In questa ottica di sicurezza nazionale non esistono amici o nemici, ma interessi informativi. Ed in questo gli americani non sono diversi da tante altre strutture similari in altri Paesi del mondo. L'unica differenza e' che l'intelligence americano arriva in ogni parte del mondo e si puo' permettere il lusso di spiare non solo i nemici, ma anche gli amici (la maggior parte delle Agenzie di intelligence del pianeta hanno solo proiezioni operative regionali o confinate alle aree di maggior penetrazione storica come le ex colonie), ha tecnologie, mezzi e risorse che altri non hanno e per questo e' piu' invasiva, capace, efficace. E quindi fa piu' paura.