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L'IRAN E LA GUERRA SEGRETA

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bomba magnetica colpisce a Delhi


L'Iran fa paura a molti Paesi. C'e' timore per la sua forza militare, la sua politica espansionistica nella regione, le velleita' di dotarsi di un'arma nucleare, l'importanza strategica delle sue risorse energetiche, il terrorismo.

Fa paura a Israele che vede un pericolo alla sua esistenza nel nucleare iraniano. Fa paura agli U.S.A. per ragioni di egemonia geo-strategica  nell'area, per gli effetti destabilizzanti della teocrazia sciita su Afghanistan, Iraq e Siria, per il controllo delle rotte e del mercato del petrolio, per il terrorismo che alimenta. Fa paura all'Arabia Saudita per l'egemonia nella regione e per l'accentuato confronto  tra sciiti e sunniti . Fa paura a tutti gli emirati e sultanati del Golfo che temono la sua forza militare e il suo espansionismo. Preoccupa sicuramente la Turchia che vede in Teheran un pericoloso contagio di instabilita' e possibili ripercussioni sul problema curdo.

Tutte queste paure si sono tradotte in una serie di iniziative da parte degli aventi causa , volte a danneggiare la dirigenza iraniana e le sue velleita' nucleari. Ci sono stati i ripetuti controlli della Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (A.I.E.A.), ci sono state reiterate sanzioni contro il Paese, boicottaggi,  le minacce  sempre piu' pressanti da parte di Israele o gli U.S.A., ma  senza apparenti risultati. Alla guerra delle minacce, alle pressioni psicologiche si e' passati, da parte dei contendenti ad un'altro tipo di guerra non convenzionale, una guerra segreta tra spie. Attori principali: la C.I.A. americana , il Mossad israeliano, la VEVAK ( Verazat Ettela'at va Amniat Keshvar) iraniana. Una guerra fatta di morti ammazzati, personaggi spariti o reclutati, attentati a infrastrutture, operazioni clandestine, atti di terrorismo fino ad arrivare alla cyber guerra.

La guerra delle spie

Nel 2002, sembra per mano degli israeliani tramite fuoriusciti curdi, un ingegnere esperto di sistemi missilistici, Ali Mohamoudi Mimand, viene ucciso da una esplosione nel complesso militare Shahid Hemat a sud di Teheran.

Ma nel 2007 questa guerra segreta e non convenzionale diventa un fatto sistematico :

- il 15 gennaio 2007: Ardeshir Hosseinpour, ingegnere  e responsabile del Centro di tecnologia Nucleare presso l'impianto di Isfahan muore per le esalazioni di monossido di carbonio presso la propria abitazione.  La sua morte viene ritenuta "procurata".

- Il 7 febbraio 2007: il Generale Ali Reza Asgari, delle Guardie Rivoluzionarie, sparisce durante una sosta in Istanbul, proveniente da Damasco.  Risulta aver defezionato e poi trasferito negli USA dove vive sotto nuova identita'.

- nel Novembre 2007: una esplosione in una base missilistica iraniana a sud di Teheran uccide diverse persone.

Segue poi un periodo di relativa tranquillita' fino al Giugno 2009 quando Shahram Amiri, uno scienziato nucleare, sparisce durante un pellegrinaggio a La Mecca ( riapparira' in USA il 13  luglio  2010.  Dichiarera' pubblicamente di essere stato rapito e torturato dalla CIA e chiedera' all'ambasciata pakistana, che cura gli interessi diplomatici iraniani in Washington, di essere aiutato a rientrare in patria . Verra' autorizzato a farlo il 15 luglio del 2010).

Ma nel 2010 ricomincia l'escalation di operazioni clandestine che procurera' altre vittime e distruzioni:

- 12 gennaio 2010: Massoud Ali Mohammadi, fisico, esperto di particelle elementari, insegnate presso l'Universita' Shanati Sharif di Teheran viene ucciso dallo scoppio di una bomba posizionata su una motocicletta parcheggiata accanto alla sua auto.

- 29 novembre 2010 : Madjed Shariari, ingegnere presso la facolta' di Ingegneria Nucleare dell'universita' di Teheran, viene ucciso per strada da una bomba collocata magneticamente sulla sua auto da una moto in corsa.  Anche la moglie rimane ferita. Nello stesso giorno e con modalita' analoghe di attentato viene ferito anche Fereidoun Abbassi Davani, un altro ingegnere nucleare, e la moglie.  Scampato all'attentato, Abbassi verra' nominato il 13 febbraio 2011 responsabile dell'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran.

- Giugno 2011: un aereo che trasportava tecnici russi e scienziati iraniani verso la centrale di Busheir si schianta al suolo.

- Luglio 2011: Darious Rezaeineja , scienziato nucleare, viene ucciso in Teheran a colpi di arma da fuoco sparati da una moto in corsa mentre attende l'uscita del figlio dalla scuola.

- Settembre 2011: viene scoperto e sventato un attentato contro l'ambasciatore saudita a Washington.  Arrestato un iraniano.

- Novembre 2011: scoperto in Azerbaigian un complotto per uccidere diplomatici americani e/o colpire obiettivi U.S.A. pilotato da agenti iraniani.  Gli attentati dovevano costituire una vendetta contro gli assassinii di scienziati iraniani.

- 12 novembre 2011: una esplosione presso la base Amir Al Momenin, nel villaggio di Bidganeh, uccide una ventina di militari.  Si trattava di un deposito di esplosivi delle Guardie Rivoluzionarie.  Nell'esplosione morira' anche il generale Hassan Teherani Moghaddam, esperto di punta del programma missilistico iraniano.

- Novembre 2011: in circostanze misteriose, in un hotel di Dubai, muore Ahmed Rezai, figlio del piu' noto  Mohsen Rezai , gia' capo dei Pasdaran e personaggio politico di spicco.

- 28 novembre 2011: una esplosione danneggia l'impianto di conversione dell'uranio di Isfahan.

- 12 dicembre 2011: un'altra esplosione a Yazd, colpisce una fabbrica di metalli implicata nel programma nucleare e controllata dalle Guardie della Rivoluzione.

- 11 gennaio 2012: Mostafa Ahmadi Roshan, ingegnere nucleare e professore universitario, vice direttore della Centrale di Natanz, viene ucciso da due motociclisti che affiancano la sua auto attaccando sulla portiera una bomba magnetica.

- Gennaio 2012: a Baku, in Azerbaigian, due iraniani vengono arrestati.  Avevano a disposizione 16 pacchi di esplosivo e 150.000 dollari ciascuno.  Confesseranno di avere avuto l'incarico di ammazzare l'ambasciatore israeliano, un rabbino e un uomo d'affari ebreo, in rappresaglia per la morte di Roshan.

- Gennaio 2012: falliti attentati in Thailandia e Bulgaria contro sedi diplomatiche e relativo personale  israeliano.  Implicato a Bangkok un libanese legato agli hezbollah  (anche qui rappresaglia per la morte di Roshan).

- 20 gennaio 2012: Mohammad Esmail Kosari, professore di Fisica presso l'Universita' Shanati Sharif di Teheran, nonche' deputato del Parlamento e membro della Commissione della Sicurezza Nazionale viene ucciso sempre da una bomba posizionata sull'auto.

- Febbraio 2012: due attentati simultanei contro personale diplomatico israeliano in New Delhi e Tbilisi.  Stessa tecnica degli attentati perpetrati contro gli scienziati iraniani: bomba attaccata sotto la macchina.  In India l'attentato fallisce perche' l'ordigno viene scoperto per tempo.  In Georgia invece viene ferita la moglie dell'addetto militare israeliano. E' probabilmente la rappresaglia per la morte di Kosari.

- Marzo 2012: la Corte suprema iraniana grazia dalla pena di morte Amir Mirza Hekmati cittadino con la doppia nazionalita' irano-americana accusato - e reo confesso - di spionaggio.

Dietro questa sequenza di eventi si muovono non solo gli attori comprimari (C.I.A., Mossad, V.E.V.A.K) ma anche organizzazioni surrogate: i curdi e i Mujahedin el Khalq di Maryan Rajawi che operano da basi irakene (da una parte), gli hezbollah libanesi e le forze iraniane di Al Quds dislocate all'estero (sul fronte opposto).

Poi ci sono gli oppositori, i fuoriusciti ed evidentemente, per portare a termine questi attentati sul suolo iraniano c'e' una rete di informatori ed agenti che trasmettono informazioni o che provvedono alle operazioni.

Ed ancora, al fianco americano, per comuni interessi strategici, ci sono i sauditi ed i tradizionali alleati inglesi mentre Teheran puo' contare sugli sciiti del golfo, i siriani ed, all'occorrenza anche su frange terroristiche vicine ad Al Qaida.

Come si e' visto questa guerra si conduce anche in altre parti del mondo dove maggiormente si accentrano le attivita' dei Servizi Informativi: Dubai (emirato con una forte presenza di sciiti e centro nevralgico di traffici mediorientali), Georgia e Azerbaigian (dove risulterebbe concentrato parte del dispositivo operativo del Mossad), Thailandia (altro centro nevralgico dello spionaggio euro-asiatico).

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Mostafa Ahmadi Roshan, ingeniere nucleare

La cyber guerra

Nel Giugno 2010 pero' la guerra sotterranea acquista una dimensione tecnologica: un virus chiamato "Stuxnet" infetta e blocca il sistema informatico della Centrale di Natanz dove e' in corso il processo di arricchimento dell'uranio attraverso centrifughe a gas. Era gia' stato individuato qualche mese prima ma poi aveva subito ulteriori modifiche per renderlo piu' efficace.

Stuxnet entra nel sistema informatico, attraverso l'utilizzo di una chiave USB (quindi materialmente qualcuno ha fatto questa operazione in modo conscio o inconscio in loco),  si infiltra tramite il sistema operativo Microsoft Windows (dove individua delle vulnerabilita') e colpisce il software e gli apparati e macchinari della Siemens (prodotti industriali fortemente utilizzati, nei processi di arricchimento da parte iraniana).

Quando il virus entra nel computer tenta di entrare in tutti i programmi e va subito a cercare quelli che utilizzano software Siemens.  Se non ve ne sono, rimane inerte ma marca tutti gli apparati. Quindi ha un meccanismo di "controllo logico programmato" come viene chiamato tecnicamente. Se invece individua le componenti che cerca, prima ne accerta le condizioni di funzionamento e poi inserisce il suo codice di distruzione nel sistema di controllo modificando il funzionamento del macchinario o apparato. Questa operazione viene condotta eludendo il sistema di controllo di sicurezza del macchinario a cui da' informazioni di normale funzionamento.  Ed e' proprio sotto questo aspetto che Stuxnet e' un prodotto rivoluzionario: ricerca un bersaglio specifico, provvede al suo sabotaggio, nasconde la propria presenza fintanto che il danno non e' completato.  Silenzioso, invisibile, devastante.

Il sabotaggio prodotto da Stuxnet ha messo fuori uso circa 1000 delle 5000 centrifughe di Natanz  creando - secondo stime americane - un ritardo di 18-24 mesi al programma di arricchimento dell'uranio.  Altre 5 strutture nucleari iraniane (tra cui Busheir) avrebbero subito danni.

Il  virus risulterebbe concepito da uno studio congiunto americano-israeliano.  Esisteva in atto gia' un progetto americano di cyber guerra  denominato "Olimpyc Games" gia' autorizzato da Bush Jr  ed ereditato da Barack Obama che non aveva ancora prodotto risultati apprezzabili.  Il salto di qualita' sarebbe emerso dalla collaborazione con gli israeliani.  Si tratterebbe, secondo gli esperti di un virus dalle capacita' distruttive enormi e dalla potenza mai finora raggiunta da analoghi strumenti nel passato.  Sempre secondo gli esperti per elaborare un prodotto cosi' complesso erano stati impiegati almeno una trentina di tecnici per un periodo di almeno 6 mesi.  Da parte israeliana, al progetto avrebbe lavorato l'unita' "8200" composta di esperti di informatica, criptoanalisi e matematica.  Nonche' uomini di una neo-costituita struttura all'interno del Ministero della Difesa: la "National Cyber Defense Authority".

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Barack Obama e George W Bush

A parte la notorieta' acquisita da Stuxnet, un altro virus e' stato recentemente infiltrato nei sistemi informatici iraniani con scopi di spionaggio.  Si tratta del virus "Flame" che avrebbe la funzione, a differenza di Stuxnet, non di sabotare i sistemi colpiti ma di trasformare i computer in una fonte di spionaggio inviando al suo controllore tutta una serie di dati acquisiti nella memoria del computer stesso.  Con questo sistema sarebbero stati infiltrati enti governativi e ditte private iraniane.  Anche qui, benche' mai confermato dagli aventi causa si tratterebbe di una collaborazione israelo-americano.  Secondo alcuni analisti gli israeliani avrebbero la capacita' di bloccare gli snodi internet in uso alla rete militare iraniana.

Quindi una lotta che vede un malware (come Stuxnet) affiancato ad un spyware (come Flame).  Uno per sabotare, l'altro per sorvegliare raccogliere informazioni.

stuxnet rootkit geography

Le attivita' di intelligence elettronico ("elint") e di intercettazione ("sigint").

Sono gli aspetti di un'altra forma di guerra non convenzionale per carpire, attraverso l'utilizzo di tecnologie e strumenti, notizie della controparte.  La stanno gia' combattendo, in silenzio, i vari attori di questa guerra sotterranea.  E' una guerra fatta di intercettazioni, forme di disturbo elettronico, osservazioni dall'alto con drones o satelliti.

Israele sta progettando con il drone "Heron" la possibilita' di trasportare strumentazione per disturbi elettronici.  Ogni attacco aereo - se questa sara' la presumibile forma di intervento armato sulle strutture nucleari iraniane - e' infatti anticipato da una attivita' di jamming (interferenze e disturbi) che mette fuori uso telecomunicazioni, telefoni, internet, rete elettrica.  E' una tattica che e' stata messa sempre in opera dagli americani durante gli attacchi iniziali all'Iraq sia nel 1991 che nel 2003.  Con questo sistema viene disarticolato il sistema di comando e controllo e della difesa aerea impedendo una reazione da parte del Paese colpito.  Nell'attivita' elint e' anche previsto l'accecamento dei sistemi radar ed in alcuni casi anche attivita' di simulazione elettronica (fare apparire sui radar della controparte situazioni diverse dalla realta').

Sul fronte di Teheran, anche gli iraniani si stanno attrezzando con questo tipo di spionaggio ed anche sulle misure di contrasto elettronico.  Un aereo senza pilota costruito nel 1993, l'Ardebil ("la rondine") che aveva  funzioni di ricognizione aerea e' stato trasformato in altri prototipi piu' avanzati nelle sue varie configurazioni di drone.  E' diventato "A3", poi "A-T", poi infine "Karrar" ("il bombardiere"), costruito nel 2010, con un raggio d'azione di oltre 1000 km. 

Gli americani, invece, stanno impiegando sui cieli iraniani un tipo di drone invisibile, l'RQ-170 che avrebbe, tra gli altri compiti anche quello di individuare e mappare, con speciali apparecchiature e sensori di bordo, i tunnel dove sono svolte le attivita' nucleari iraniane.

Il settore delle intercettazioni e' strategico per conoscere cio' che fa l'avversario.  Tutto quello che viene trasmesso nell'aria (telefoni cellulari, ponti radio, comunicazioni radio e satellitari) e' oggetto di interesse.  E' una attivita' sistematica che ogni Paese mette in essere con i suoi Servizi di informazione.  Nel caso dell'Iran che diventa obiettivo informativo prioritario, tale attivita' e' sicuramente stata incrementata.  E non e' escluso che molte scoperte di siti nucleari, della loro attivita', e del movimento di scienziati sia avvenuta con l'ausilio di questi sistemi.  A completamento dell'attivita' di intercettazione vi e' poi, per le comunicazioni cifrate (quelle che contengono ovviamente notizie piu' sensibili), la necessita' della decrittazione dei messaggi.  Anche qui, nella penetrazione di un sistema di cifratura, si giocano i valori di una guerra.  Chi sa piu' vince o almeno non perde.

La guerra psicologica

E' quella fatta di minacce, controminacce, dichiarazioni ufficiali di politici e militari, interviste,  moniti, che vede implicati tutti i protagonisti di questo scontro.  E' una guerra di nervi, molte volte mirata a condizionare il comportamento della controparte.

L'Iran gioca questa guerra con particolare scaltrezza levantina sia con gli ispettori dell'A.I.E.A. che con i favori contendenti internazionali:  promette disponibilita' poi magari smentisce e frena, alle minacce alterna disponibilita' dialogica, a volte si irrigidisce ed a volte concede, negozia o si alza dal tavolo.

Sa che il tempo gioca a suo favore e sa anche che recitando diverse parti nella stessa commedia, sconcerta e disorienta gli avversari.  E' un gioco pericoloso che comunque, per il momento, funziona.

E' quello che gli israeliani chiamano "azimut" e che significa ambiguita'.  E' lo stesso concetto che nel mondo arabo viene invece chiamato "taqiya" cioe' dissimulazione.  E' un tipo di comportamento tipico della cultura sciita, dove il rinnegare alcuni fatti o realta' (storicamente adottato per rinnegare la fede al fine di salvarsi dalle persecuzioni) e' considerato lecito nello spirito di sopravvivenza.

I segnali di una guerra

La guerra segreta tra l'Iran e gli altri Paesi (spionaggio, cyber guerra, guerra psicologica) puo' essere - in quota parte - sostitutiva di altre forme convenzionali di guerra ma molte volte puo' essere anche propedeutica ad una guerra vera.

A parte considerazioni di convenienza politica  che possono condizionare l'evolversi dei fatti, non puo' essere esclusa l'ipotesi che come e' avvenuto contro il reattore di Osiraq (Iraq) nel giugno 1981 e contro quello di Al Qibar in Siria nel settembre 2007 Israele (con l'ausilio piu' o meno diretto di altri Paesi) possa concepire una analoga operazione chirurgica contro i siti nucleari iraniani.

La differenza con le analoghe operazioni, sta pero' nella difficolta' di raggiungere il risultato perche' gli obiettivi da colpire sono tanti e in maggioranza protetti in postazioni sotterranee.  Occorrono bombe di profondita'.  C'e' poi la difficolta' di arrivare sugli obiettivi dopo un lungo tragitto attraversando vari altri Paesi: quindi problemi di rifornimento in volo e problemi di copertura del volo per mantenere l'effetto sorpresa.  Poi c'e' il problema di una eventuale rappresaglia.  Quindi trovare il modo affinche' l'Iran, una volta colpito , non intenda colpire Israele o altri Paesi con il suo potenziale missilistico oppure tenti di bloccare il traffico petrolifero attraverso lo stretto di Hormuz. 
Esaminando quindi tutte queste "necessita'" per rendere una operazione militare il piu' possibile sicura, si puo' valutare la probabilita' che l'operazione possa avvicinarsi alla sua realizzazione.

Vediamo nel dettaglio:

    - Nelle settimane scorse il Premier Netanyahu ha disdetto le elezioni anticipate, programmate per settembre ed ha formato un governo di unita' nazionale con il partito "Kadima" di Shaul Mofaz.  La nuova alleanza sposta il baricentro politico israeliano verso  posizioni interventiste.  Mofaz e' un ebreo di origini iraniane, gia' membro delle forze speciali, considerato un falco e quindi favorevole, come Netanyahu, all'intervento armato.
Poi il 2 marzo scorso il Presidente americano ha incontrato Netanyahu a Washington ed ha promesso - su pressante richiesta della controparte - aiuti militari specifici: bombe di profondita', aerei cisterna per il rifornimento in volo, sistemi di identificazione (electronic devices) dei velivoli in volo perche' possa essere eliminato il rischio di non essere riconosciuti e abbattuti, piu' batterie antimissili "Iran Dome". Guarda caso, tutti elementi indispensabili per fare l'operazione e per controbattere le rappresaglie iraniane.

    - Nel frattempo i sauditi negli ultimi mesi hanno piu' che raddoppiato le riserve di greggio a disposizione passando dai 35 mil/barili a circa 80 mil/b.  Accumulare riserve di greggio quando i prezzi sono alti e' un controsenso commerciale, a meno che le provviste non abbiano altre finalita'.  Correlare l'iniziativa al rischio che possa essere bloccato Hormuz ha la sua logica .

    - Da mesi Israele e l'Iran testano missili ed ultimamente le forze aeree israeliane hanno effettuato addestramenti di attacchi a terra, con altri aerei della Nato a Decimomannu, in Sardegna.

Tutti questi segnali lasciano effettivamente prefigurare che le postazioni nucleari iraniane siano prossime ad essere colpite?  Alcune valutazioni di merito sfuggono ad una risposta logica perche' oltre ai fatti noti, ci sono quelli non noti, quelli che vengono acquisiti con questa guerra segreta.  Ed e' molte volte in questo ambito che si decidono i destini del mondo.