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THE FIX: A SINGAPORE LA CENTRALE DEL CALCIOSCOMMESSE

No, non e' stata la proverbiale farfalla di Pechino a causare la tempesta che ha colpito l'organizzazione criminale di Singapore dedita al calcio scommesse. Ma un imprevedibile portiere di Lega Pro. Il 10 Novembre del 2010 la Cremonese e la Paganese si fronteggiano allo stadio Zini di Cremona. Alla fine del primo tempo la squadra di casa e' in vantaggio di due reti e sembra in controllo. Ma quando i giocatori della Cremonese scendono in campo per il secondo tempo, sembrano essere stati colpiti da sonnolenza e confusione.
Ivan Ghigi e' un giornalista sportivo per il giornale La Provincia di Cremona. Si ricorda quel giorno: "I giocatore sono rientrati in campo e sembravano persi. I riflessi erano rallentati, cosi' come i loro movimenti. Le cose piu' semplici erano diventate complicatissime". Dopo aver parlato con il medico sociale, Ghigh pubblica immediatamente un articolo dove afferma che una malattia misteriosa ha colpito alcuni dei giocatori della Cremonese.
Alla fine della partita il direttore sportivo della Cremonese decide di sporgere denuncia contro ignoti alla polizia. Si fanno diverse ipotesi: la vendetta di un ex impiegato, un guasto al sistema di areazione, cibo o bevande scadute. Ma quando le analisi del sangue su quattro impiegati, fra cui tre giocatori, rivelano la presenza di tracce di Lormetazepan, un potente sedativo, la storia prende un'altra piega.
Gli inquirenti cominciano ad osservare la squadra della Cremonese. Intercettano le telefonate dei giocatori e guardano nella loro vita privata. La polizia focalizza la propria attenzione sul portiere, Marco Paoloni. Paoloni, 28 anni, era alla sua seconda stagione cremonese. Squadra nelle serie superiori lo tenevano sotto osservazione.
Le indagini hanno pero' anche rivelato come Marco Paoloni fosse uno scommettitore. Uno scommettitore con scarsa o nessuna fortuna. Le telefonate intercettate hanno dimostrato come Paoloni dovesse dei soldi un gruppo eterogeneo di scommettitori italiani: un dentista di Ancona, un ex calciatore di Bari, il proprietario di un'agenzia di scommesse di Pescare e cosi' via. Queste persone rivolevano i propri soldi indietro e li volevano subito. Marco Paoloni gli avevi promesso che avrebbe sistemato alcune delle partite in cui avrebbe giocato. Cosi' facendo il gruppo poteva vincere sui suoi errori. Tutto quello che dovevano fare era scommettere su un risultato sicuro.
Dopotutto, Paoloni si era gia' comportato cosi' in passato. Durante una partita con La Spezia nell'Ottobre del 2010, a pochi minuti dal termine e con la sua squadra in vantaggio, Marco Paoloni aveva intenzionalmente evitato di raccogliere un pallone vagante al limite dell'area di rigore. L'attaccante avversario aveva avuto il tempo di avvicinarsi al portiere, soffiargli la palla vagante e servirla ad un suo compagno libero davanti alla porta sguarnita che ha realizzato l'insperato pareggio. La ciliegina sulla torta della prestazione di Paoloni arriva qualche minuto dopo quando il portiere si fa espellere per un colpo al viso dell'arbitro.

Marco Paoloni
Abbiamo contattato telefonicamente Paoloni. Ha chiesto dei soldi per essere intervistato e abbiamo declinato. Altri colleghi hanno acconsentito alla sua richiesta. Paoloni ci ha detto che era disponibile a dirci tutto cio' che volevamo sapere.
La carte della Procura di Cremona sostengono che Marco Paoloni non ha alterato soltanto le proprie di prestazioni sul campo. Ha anche avvicinato altri giocatori di altre squadre - o almeno cosi' diceva ai suoi creditori - per manipolare delle partite in cui non era direttamente coinvolto. Agiva sostanzialmente come un agente ed i suoi creditori erano i suoi finanziatori. Il loro ruolo era quello di fornire sia i soldi per la corruzione che le somme da scommettere sui risultati truccati.
E se questo e' il meccanismo basilare intorno al quale ruota il fenomeno del calcio scommesse - giocatori corrotti, cosiddetti agenti, finanziatori/scommettitori - la polizia italiana ha scoperto suo malgrado quanto fosse ed ancora e' estesa la corruzione nel calcio italiano. Il 1 giugno del 2011 gli investigatori hanno eseguito un'ondata di arresti. Un totale di 44 persone e' stato messa agli arresti o incriminata per il calcio scommesse.
Antonio Bellavista, ex capitano del Bari, era in cima alla lista di coloro che sono stati arrestati. E' accusato di aver alterato delle partite, avvicinato giocatori, avergli offerto dei soldi e poi di aver scommesso sui risultati taroccati degli incontri. Lo abbiamo incontrato alla sua scuola calcio in quel di Bitonto, in Puglia. Attorno ad alcuni campetti da calcetto, Bellavista descrive il tariffario che i finanziatori offrivano per le partite truccate a seconda dell'importanza della partita. "Dai 40 agli 80mila euro per una partita di Lega Pro, dai 60 ai 120 mila per un incontro di Serie B e dai 250 ai 400 mila euro per scontri in Seria A", sostiene Antonio Bellavista.
Bellavista era anche in contatto con un gruppo di finanziatori stranieri - prevalentemente dall'Est Europeo e dai Balcani - anch'essi coinvolti, secondo la polizia, nel calcio scommesse italiano. Erano stati ribattezzati gli Zingari. Gli inquirenti si sono accorti che dormivano negli stessi alberghi dove alloggiavano le squadre nei giorni precedenti le partite. Hanno anche scoperto come il gruppo si presentasse con il contante per corrompere i calciatori. Ma c'e' dell'altro.
Fra i cosiddetti Zingari vi e' un ancora latitante ex giocatore del FC Chiasso, Almir Gegic. Abbiamo scoperto che l'FC Chiasso, piccola squadra che milita nella seconda divisione elvetica, e' stata legata agli scommettitori di Singapore da almeno il 2008. Durante quella stagione uno degli sponsor della formazione era una societa' chiamata Stanton Technologies. Fra i suoi direttori vi e' un uomo chiamato Eswaramoorthy Pillay. Ex portiere della nazionale di Singapore, Pillay e' stato condannato per calcio scommesse in passato. Il nome di Eswaramoorthy Pillay e' da tenere a mente. Serve a capire come le organizzazioni criminali di Singapore si sono infiltrate nel calcio europeo. Abbiamo contattato Marco Grassi, all'epoca presidente del club FC Chiasso, che ci ha confermato l'esistenza di un accordo con la Stanton. Grassi ha pero' negato che finanziamenti promessi fossero mai arrivati a destinazione.

Destinatari di provvedimento di custodia cautelare in carcere all'estero
Anche i cosiddetti Zingari erano in contatto continuo con Singapore. I loro agenti scambiavano telefonate nei giorni precedenti le partite che l'organizzazione decideva di truccare. Erano personaggi nella citta' dei leoni a decidere quanto sarebbero state pagate le partite truccate e chi era incaricato di trasportare i contanti per le mazzette. Nelle ore antecedenti le partite e durante i match le conversazioni si focalizzavano sul risultato pattuito/corrotto. La polizia italiana ha identificato l'uomo all'altro capo del telefono come Tan Seet Eng, noto anche come Dan Tan, nato a Singapore il 29 Aprile 1964.
Dagli atti risulta come Dan Tan abbia cominciato a viaggiare in Italia almeno dall'ottobre del 2009. In quegli stessi giorni Tan Seet Eng e' fermato per un controllo di routine al valico di Gorizia "Casa Rossa" fra Italia e Slovenia. Nella stessa macchina assieme a lui vi sono tre presunti Zingari ( un bulgaro e due sloveni) ed un altro singaporiano, Choo Beng Huat.
La polizia italiana ha motivo di ritenere che Choo Beng Huat sia uno dei corrieri di denaro che lavorano per Tan Seet Eng. Fra il 2009 ed il 2011 vi sono 16 viaggi registrati di Huat in Italia. Durante la sua ultima visita a Milano - durata appena sei ore e mezza prima di riprendere un volo di ritorno per Singapore - Choo Beng Huat si e' incontrato con un altro membro dell'organizzazione all'hotel Sheraton dell'aeroporto milanese. Alla sua partenza il suo bagaglio pesava un chilogrammo di meno rispetto al suo arrivo. Era questo il peso dei soldi trasportati?
Marco Garofalo, investigatore presso lo (Servizio Centrale Operativo), e' sicuro di quanto successo quel giorno. "Choo Beng Huat portava dei soldi che ha scambiato con un componente ungherese dell'organizzazione criminale. Il loro obiettivo e' truccare delle partite sulle quali poi il gruppo piazza delle scommesse soprattutto su siti asiatici. Il capo dell'organizzazione e' Tan Seet Eng. Il suo ruolo e' quello di coordinatore delle attivita' dei diversi gruppi, di scelta di quali partite truccare, dell'invio dei corrieri di denaro e del piazzamento delle scommesse per nome del gruppo". Nel dicembre 2011 la polizia italiana ha emesso un mandato di arresto internazionale contro Tan Seet Eng. Contestualmente sono stati incriminati nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse gli Zingari e le loro controparti singaporiane.
Le prime tracce europee sull'organizzazione criminale di Singapore guidata da Tan Seet sono emerse, a partire dal 2005, nella cittadina tedesca di Bochum. Il procuratore locale, Andreas Bachmann, aveva aperto un'inchiesta su alcuni locali a luci rosse che riciclavano i propri proventi attraverso le agenzie di scommesse. Proprio come i loro colleghi italiani, Bachmann si rese presto conto che era incappato in un rete internazionale di calcio scommesse.
Ad oggi 323 persone sono finite sotto inchiesta ed oltre 340 eventi sportivi sono stati segnalati. Bachmann ha scovata la code del serpente di Singapore in partite di prima e seconda visione in Germania, Austria, Svizzera, Canada, Ungheria e in altri paesi europei. Anche se la lista completa delle partite trucca non e' mai stata resa pubblica, alcuni fra gli incontri manipolati includono Champions League, Europa League, qualificazioni alla Coppa del Mondo ed amichevoli internazionali. In un caso l'organizzazione era addirittura riuscita a comprare una squadra belga di seconda divisione, l'UR Namur. E' importante sottolineare come i diversi agenti e rami dell'organizzazione erano suddivisi su base territoriale. La testa del gruppo e' stata ancora una volta identificata in Tan Seet Eng.
"Al fine di coordinare i diversi gruppi europei di indagine abbiamo creato un unico gruppo di lavoro che condivide le informazioni. Sulla base delle nostra inchiesta, i diversi gruppi europei sono collegati fra loro. Ed in cima siede il gruppo di Singapore. Sono operativi in Europa dal 2007-2008 e sono ancora attivi nel 2012", ci ha detto Andreas Bachmann.
Ma c'e' un altro capitolo in questa storia. Nel febbraio 2011 la polizia di frontiera in Finlandia ferma ad un controllo un cittadino di Singapore, tale Raja Morgan Chelliah. Sulla base di una soffiata, i poliziotti finlandesi sospettano stia viaggiando con un passaporto falso. A seguito di uno scambio di informazioni con la citta' dei leoni ed il confronto delle impronte digitali confermano la vera identita' dell'uomo: Wilson Raj Perumal.
Il cellulare ed il computer portatile di Perumal sono stati confiscati e controllati. I suoi numeri sul telefonino erano in tutto il mondo. La polizia finlandese ha anche scoperto come il singaporiano fosse in grado di manipolare giocatori, partite ed addirittura squadre di calcio in Finlandia. La sua personale opera d'arte era il piccolo club del Rops a Rovaniemi, la citta' di Babbo Natale dove gli elfi e le alci camminano mano nella mano. Wilson Raj Perumal era arrivato a corrompere e controllare 9 giocatori. Sette fra loro venivano dallo Zambia.
La Zambia connection arrivava da un ex bomber e leggenda del Rops, Eddy Saileti. Saileti aveva messo in piedi una serie di scuole calcio per conto del Rops nel suo paese natale. Con il tempo aveva cominciato a fornire talenti per la squadra. Almeno 7 giocatori dello Zambia erano stati ingaggiati dalla squadra finlandese. In cambio, quegli stessi giocatori accettavano alle richieste del loro padrino. Ovvero truccavano alcune partite in cambio di soldi.
I giocatori del Rops erano entrati in contatto con Perumal la prima volta attraverso un altro singaporiano incontrato su Facebook. Il suo nome era Simon Megadiamond. Alla fine del 2009, Megadiamond e Perumal erano atterrati a Rovaniemi per incontrare la squadra. Nei mesi successivi questo incontro avrebbe fornito la base per la manipolazione di diverse partite del Rops. Ma perche' andare a truccare le partite in Finlandia? Perche' e' uno dei pochi posti al mondo dove il campionato si gioca d'estate.

Wilson Raj Perumal
Quando Wilson Raj Perumal e' stato arrestato nel febbraio 2011 ha immediatamente confessato ed ammesso di aver manipolato delle partite in Finlandia. Ma quando si e' accorto di essere stato bruciato da un altro membro dell'organizzazione, Perumal e' andato oltre. Ha cominciato a spifferare la struttura dell'organizzazione, i suoi diversi livelli, i meccanismi di funzionamento ed i nomi dei componenti.
Jukka Lakkala, ispettore capo del NBI, il bureau of investigations finlandese, ha ottenuto da Wilson Raj Perumal un disegno che descrive la strutture dell'organizzazione criminale dedita al calcio scommesse. "L'organizzazione e' strutturata come un'azienda. C'e' un boss alla testa a Singapore che decide quali partite truccare, quanto pagare i giocatori, dove inviare i propri corrieri ed agenti e dove piazzare le scommesse. Questo avviene prevalentemente in Cina. Al di sotto del capo vi sono sei azionisti da Bulgaria, Slovenia, Croazia, Ungheria e Singapore. Perumal ammette di essere uno degli azionisti del gruppo".
Wilson Raj Perumal ha collaborato con le autorita' europee indicando i diversi rami dell'organizzazione operativi al di sotto degli azionisti. Ha anche confessato quanto il gruppo guadagna dalle partite truccate: da poche centinaia di migliaia di euro a 15-20 milioni a match a seconda della serie in cui e' giocata la partita. Perumal ha anche tirato fuori il nome del boss del gruppo: Tan Seet Eng. Ancora una volta.
La Citta' Leone
Singapore e' uno dei centri della finanza mondiale, sede di societa' off-shore e di novita' tecnologiche a basso costo. Ma per la FIFA, la citta' dei leoni e' anche "l'accademia del match fixing", la manipolazione delle partite, e casa dei Kelong King, come i media locali hanno ribattezzato le organizzazioni criminali dedite al calcio scommesse.
Nella nostra ricerca dei Kelong King abbiamo incontrato Mohamed, un giornalista investigativo locale che ha seguito assiduamente le attivita' dell'organizzazione criminale. Del resto, in 25 paesi sui 60 che la FIFA ha posto sotto inchiesta per il calcio scommesse vi e' un coinvolgimento di Singapore. Mohamed ha cominciato le proprie ricerche quando il suo direttore gli ha chiesto di indagare sull'incontro fra Bahrain e Togo nel Settembre 2010.
L'Associazione calcistica del Bahrain aveva organizzato un'amichevole internazionale attraverso una societa' denominata Football4You il cui agente era Wilson Raj Perumal. Ma invece di affrontare la vera nazionale del Togo - in quel momento impegnata altrove - Perumal aveva corrotto un ex selezionatore della rappresentativa togolese affinche' gli fornisse una finta squadra. L'organizzazione ha probabilmente guadagnato dalla sconfitta per 3-0 rimediata dalla finta squadra del Togo. Ma quando il Bahrain ha denunciato l'accaduto alla FIFA, Wilson Raj Perumal (in possesso di una licenza di agente FIFA) era gia' in fuga. Perumal era stato infatti condannato a cinque anni di prigione a Singapore per aver urtato con la propria auto un ausiliario del traffico all'aeroporto. Per sfuggire all'arresto aveva lasciato il paese.
"Perumal agiva come una sorte di agente. Andava dal suo capo e magari gli diceva: Ho questa partita da truccare, ma mi servono X soldi per sistemarla. Oggi ci rendiamo conto quanto sia importante la figura di Wilson Raj Perumal perche' lui nomina altre persone, altre organizzazioni, altri paesi dell'est europeo coinvolti nel calcio scommesse globale", dice Mohamed.
Il passo successivo e' la ricerca di uno degli impiegati di Perumal in Finlandia. L'uomo che aveva per primo contattato i giocatori del Rops: Simon Megadiamond. Scopriamo che il suo vero nome e' Meganathan Subramaniam e che e' un tassista. Al suo indirizzo di casa a Sembawang, alcune persone ci forniscono il suo numero di cellulare. Lo chiamiamo e lui accetta di incontrarci il giorno successivo.
Ci dice di attenderlo al ristorante McDonald's del “budget terminal” all'aeroporto di Singapore. Dopo una breve attesa, Simon ci chiama al telefono per dirci di attraversare la strada ed entrare nel parcheggio dell'aeroporto. Appena arrivati, una macchina ci affianca ed apre la portiera. Entriamo in macchina e ci rechiamo presso il luogo dell'intervista.

Meganathan Subramaniam (alias Simon Megadiamond)
Simon e' un indiano alto e magro con i baffi. Quando e' stato assunto da Wilson Raj Perumal - si conoscevano gia' da un decennio - era disoccupato. Wilson Raj Perumal gli disse che gli servivano solo un computer ed un telefono. Simon Megadiamond ha agganciato i giocatori del Rops su Facebook promettendogli un contratto in Asia. Ma quando, assieme a Wilson, volo' a Rovaniemi, le cose cambiarono. Secondo la sua versione della storia, i giocatori del Rops cominciarono a chiedergli dei soldi per le partite che avevano truccato e per questo motivo egli decise di lasciare il suo nuovo lavoro e di tornarsene a Singapore.
"Wilson non mi ha detto che mi stava usando. Tuttavia, quando la vicenda si e' conclusa lui mi ha dato ottomila per i giocatori che gli avevo introdotto perche', mi disse, aveva dei piani per loro. Quindi mi ha pagato sull'unghia 2500-2000 a uomo e mi ha detto che questo era quanto", sostiene Simon che nega di essere coinvolto nel calcio scommesse.
Le carta processuali finlandesi raccontano un'altra storia. Simon Megadiamond e' accusato dai giocatori del Rops di avere manipolato decine di partite, pagandoli del denaro per fissare i risultati. Simon e' considerato il primo match-fixer singaporiano ad essere atterrato in Finlandia.
Siamo poi andati a cercare la persona identificata dalle autorita' italiane come il corriere del denaro dell'organizzazione: Choo Beng Huat. Il suo posto di lavoro doveva essere un salone di bellezza all'interno di un lussuoso centro commerciale. Quando vi ci siamo recati ci hanno detto che Choo non vi lavorava piu'. Quando abbiamo chiesto un suo recapito telefonico la versione e' cambiata e ci e' stato detto che si erano sbagliati e che quel nome non l'avevano mai sentito nominare.
"Quando ho parlato con Choo Beng Huat, non so se sia la stessa persona o no, mi ha detto che non e' mai stato in Italia. E successivamente ha detto, si', si', forse sono andato una volta in Italia per vedere mia sorella", ci racconta Mohamed, il giornalista di inchiesta di Singapore. Le carte di Cremona hanno registrato almeno 16 viaggi in Italia di Choo Beng Huat fra il 2009 ed il 2011.
Huat lavora per il boss dell'organizzazione, Tan Seet Eng. Anche Dan Tan vive a Singapore. Cosi' e' come lo descrive Mohamed: "Per la maggior parte dei tifosi di calcio europei Tan e' il boss di uno dei cartelli asiatici del calcio scommesse. Ma a ben vedere, come ogni singaporiano, vive in un condominio, ha delle attivita' lecite, guida una Bmw, una o due, ed e' un padre di famiglia".

Tan Seet Eng (alias Dan Tan)
Tan Seet Eng abita in un non-cosi'-lussuoso condomino in un quartiere residenziale di Singapore. Alcuni alti edifici di cemento, una piccola piscina ed delle guardie di sicurezza indiane controllano il perimetro dove vive il presunto Kelong King. Ci siamo avvicinati al cancello, dicendo alle guardie che avevamo appuntamento con un tale Sig. Chen o Keng presso la piscina. Dopo averci fatto firmare un registro degli ospiti ci hanno lasciati entrare dicendoci di sostare vicino alla piscina. Abbiamo poi approfittato di un loro momento di distrazione per entrare nel condominio e cercare l'appartamento di Dan Tan. Abbiamo suonato alla sua porta ma senza esito, la casa era vuota. Ci siamo allora appostati presso il cancello di entrata del condominio. Dopo qualche ora abbiamo visto la BMW di Dan Tan entrare nel cancello ed abbiamo deciso di suonare nuovamente al suo campanello. Questa volta abbiamo visto chiaramente che qualcuno ci osservava dallo spioncino senza pero' rispondere al campanello. Dopo pochi minuti sono riapparse le guardie di sicurezza che ci hanno detto che il Sig. Eng era all'estero e che dovevamo andarcene.
Abbiamo anche provato a telefonare al numero di casa di Tan Seet Eng. Un uomo ci ha risposto, dicendo di non conoscere o essere Dan Tan. Una fonte che ha sentito quella voce ci ha confermato che a parlare era il Kelong King in persona.
Con due mandati di arresto internazionali emessi in Italia e Ungheria che pendono sulla sua testa, Tan Seet Eng e' ancora un uomo libero a Singapore. Le autorita' locali non ha mai sottoscritto alcun trattato di estradizione con l'Europa ed i mandati sono ad un vicolo cieco.
"Amici, giornalisti dall'estero, mi chiedono: quando e' che le autorita' di Singapore arresteranno queste persone coinvolte nelle indagini di mezzo mondo? Non sono d'accordo che le nostre autorita' non stiano facendo niente, che non ascoltano. Lo fanno. Ma sono sicuro che si vogliono muovere in maniera sicura e cauta per fare in modo che tutte le prove che hanno in mano siano quelle giuste". Aspettiamo e vediamo se le parole di Mohamed diverranno realta'. Nel frattempo, l'organizzazione e' ancora attiva...
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