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I SERVIZI DI SICUREZZA SOTTO SADDAM HUSSEIN


saddam hussein


Il 30 dicembre 2016 è ricorso il decennale della morte di Saddam Hussein, catturato a Tikrit il 13 dicembre 2003 dai soldati americani, poi processato da un tribunale speciale iracheno, condannato per crimini contro l'umanità e giustiziato con l'impiccagione. Aveva governato il Paese dal 1979 al 2003. Era stato alleato degli americani nella guerra contro l'Iran, ne era poi diventato il nemico principale dopo l'invasione del Kuwait nel gennaio del 1991. La prima guerra del Golfo non era riuscito a defenestrarlo per un errore di valutazione del Presidente George H. W. Bush che aveva deciso di non proseguire l'avanzata verso Baghdad dando al dittatore l'opportunità di mantenere il potere.

C'era invece riuscita la seconda guerra del Golfo condotta dal figlio George W. Bush. Una guerra condotta su dei presupposti pretestuosi: che Saddam Hussein avesse in atto un programma di armi di distruzione di massa (peraltro smentito dai fatti a guerra conclusa) e che fomentasse il terrorismo islamico. Anche questa seconda accusa era inverosimile perché un regime laico come quello iracheno non aveva alcuna collusione con il terrorismo islamico. Anzi lo combatteva. E solo dopo la seconda guerra del Golfo è sorto nel Paese un terrorismo che ha assunto caratteristiche settarie dove sono in parte confluiti, per rivalsa, molti uomini legati a Saddam.

Il sistema di sicurezza


E' noto che dittatore iracheno per poter controllare il Paese e debellare ogni forma di opposizione si avvaleva di un grosso apparato di sicurezza. Un sistema repressivo tarato sul fatto che il Paese era governato da una minoranza sunnita in un Paese a maggioranza sciita ed in guerra con l’Iran degli ayatollah ed alle prese con le rivolte curde al nord. Nella sostanza tanti nemici e tanti apparati.

Inoltre il dittatore era sicuramente un personaggio sanguinario ma anche prudente. Delegando le varie funzioni a diversi apparati di sicurezza, li metteva in concorrenza tra loro, ne accavallava le competenze e così creava un sistema di controlli incrociati. Non c'era alcuna struttura che potesse prevalere sull'altra e tutti facevano riferimento alla sua persona. Peraltro nei Servizi di sicurezza i responsabili erano persone di assoluta fiducia, legati al dittatore per vie parentali o per appartenenza tribale. Un combinato disposto che assecondava la diffidenza del dittatore.


iraq intelligence service
L'emblema del Jihaz al Mukhabarat al Amma


Direttorato generale dell’intelligence (Jihaz al Mukhabarat)

Era l'organismo principale e considerato, ai suoi tempi, uno dei più efficienti Servizi nel mondo arabo. Aveva moltissime funzioni:

- Si dedicava al controllo dell'opposizione politica sia in patria che all'estero
- Raccoglieva informazioni su Paesi ostili (nemici tradizionali come USA, Israele, Regno Unito a cui poi aggiungere anche quelli più vicini come Iran, Siria, Paesi del Golfo)
- Monitorava e reprimeva le attività dei curdi e della comunità sciita
- Era infiltrato nelle cellule nel partito Baath (allo scopo prudenziale di non coltivare nemici tra i presunti amici)

In aggiunta a questo svolgeva la funzione di anello di contatto con tante formazioni estere che venivano supportate o finanziate dal regime in quanto ritenute utili agli interessi del regime. Era il caso del PKK che si opponeva alla Turchia, dei Mujaheddin al Khalq che combattevano l'Iran, del Fronte per la Liberazione della Palestina di Abu Abbas perché permetteva di avere un ruolo nella diaspora e terrorismo palestinese e così di contrastare Israele.

Il Direttorato era articolato in diversi uffici, tutti contraddistinti dalla lettera "M" (come "Maktab" o "Mudiriyat" alias "Ufficio"). Sotto-strutture erano le branche e poi le Sezioni. Alcune avevano specifiche competenze tecniche logistiche: "M 2", affari amministrativi; "M3", archivi e schedari; "M9", supporto tecnico scientifico come laboratorio fotografico, informatica, chimica ed equipaggiamenti vari; "M15", che raggruppava varie strutture addestrative per il personale.

Poi c'erano un articolato numero di uffici con funzioni operative tanti quanti gli obiettivi da perseguire, tutti facenti capo all'"M1" cioè l'Ufficio Speciale, una specie di stato maggiore che coordinava e controllava tutte le branche operative del Direttorato. Aveva una sede a Baghdad, ma anche quattro strutture regionali: l'"M4" era dedicato alle operazioni all'estero; l'"M5" al controspionaggio con tutta una serie di presenze operative all'interno dei partiti, delle compagnie aeree. Una sezione era dedicata esclusivamente ai curdi; l'"M6" si interessava della sicurezza industriale soprattutto con riferimento alle industrie per la difesa; l'"M7" era una struttura con funzioni "investigative" comprendendo anche la conduzione degli interrogatori dei prigionieri. Quindi ampio spazio discrezionale all'uso della tortura con una branca interna per lo specifico addestramento dei quadri, eufemisticamente denominato "Psicologia speciale".

L'"M8" invece si dedicava alle operazioni speciali compresa l'eliminazione, rapimento, sequestro di persone. Godeva di una accentuata forma di segretezza in quanto i suoi membri erano sconosciuti agli altri appartenenti del Direttorato. Una specie di Servizio nel Servizio per operare in assoluto silenzio. Si addestravano a parte in un campo a Salman Pak, a sud della capitale. I rapporti con l'OLP, Abu Nidal, Abu Abbas, la stessa IRA irlandese, passavano da questa struttura.

Questo ufficio aveva similarità con un altro ufficio segretato del Direttorato, l'"M10", dedicato alla Sorveglianza, intendendo la sorveglianza degli appartenenti al Servizio. Quindi anche in questo caso strutture esterne e personale sconosciuto agli altri.

Dipartimento di intelligence militare (Mudiriyat/Maktab al Istikharabat)


Operava soprattutto all'interno delle Forze Armate dedicandosi a varie funzioni: acquisizione di tecnologie da sfruttare nel campo dell'industria militare, controspionaggio militare (attraverso una struttura denominata "Al Amn Askari"), il controllo dei membri della Guardia Repubblicana cioè il reparto di élite che assicurava, tra l'altro, la protezione del dittatore e dei maggiori esponenti del regime. Questo ultimo aspetto evidenzia che nonostante i pretoriani del dittatore fossero persone di assoluta fedeltà, la prudenza consigliava un controllo di questi con una struttura del Servizio denominata "Indhibat".

Il Dipartimento si articolava al suo interno in tre Reparti di cui il primo (Intelligence Militare) era operativo verso l'estero nella raccolta di informazioni (al suo interno quindi una suddivisione per obiettivi di Paese: Turchia, Iran, Paesi del Golfo ecc.), il secondo (Sicurezza Militare) invece era dedicato essenzialmente al controspionaggio ed il terzo (Tecnico/logistico) agli aspetti logistici (Approvvigionamento, manutenzione, scuole per addestramento).Quindi un dispositivo orientato sia all'estero sia sul territorio nazionale(dove operava con sedi distaccate).

Sempre per la formula della sovrapposizione di competenze, il controspionaggio non si dedicava solo agli aspetti militari ma si estendeva anche ai partiti, agli ufficiali e militari in congedo, con propri carceri, archivi e sale di tortura.

Servizio di sicurezza speciale (Mudiriyat al Amn al Khas)


Questa struttura forniva la sicurezza alla persona del dittatore ed alla sua famiglia. I suoi quadri provenivano tutti dalla sua zona di origine (Tikrit) e dalla sua tribù. Il personale prima effettuava un periodo di tirocinio presso le unità di élite della Guardia Repubblicana e poi successivamente transitava nel Servizio di Sicurezza Speciale. Lo comandava a quei tempi il figlio di Saddam, Qusai. Non solo protezione del Rais ma anche operazioni speciali all'estero sia per acquisire tecnologia sia per l'eliminazione degli oppositori. Quindi all'interno di questo Servizio vi erano varie branche: dalla ricerca alle comunicazioni, sorveglianza, sicurezza ecc.


ayad allawi
l'ex primo ministro Ayad Allawi


Servizio di sicurezza generale (Mudiryat al Amn al Amma)


Organismo per la sicurezza interna. Obiettivi principali: contro sovversione e controspionaggio. Era una struttura alle dipendenze del Ministero dell'Interno. Un organismo con un nome simile è stato poi creato dopo la caduta di Saddam Hussein nel 2004 dal Primo Ministro Ayad Allawi con il supporto della CIA.

Servizio di sicurezza nazionale (Mudiriyat al Amn al Kawni)


Era un organismo che operava alle dipendenze del Consiglio del Comando Rivoluzionario, cioè il massimo organismo decisionale, una specie di segretariato, presieduto dallo stesso Saddam. Prendeva quindi direttamente disposizioni dal vertice. Al suo interno aveva anche una struttura per la difesa del Presidente che si accavallava alle funzioni del Mudiriyat al Amn al Khas.

Dipartimento dell’industria e della produzione industriale


Non era un vero e proprio Servizio ma svolgeva comunque attività operativa di ricerca all'estero per acquisire tecnologia, equipaggiamenti o materiale. Il programma iracheno per lo sviluppo delle armi di distruzione di massa (nucleare, biologico e chimico) era pilotato da questo dipartimento. Aveva una dipendenza diretta dal Ministero dell'Industria.

Come per tutti i regimi totalitari, lo strumento repressivo in Iraq aveva una funzione centrale nel garantire la sicurezza e la sopravvivenza del regime. Niente democrazia, niente ricerca del consenso, solo imposizione, coercizione e repressione. Pene di morte, torture, assassinii extra-giudiziari erano la norma. Con l'aggravante dell'efferatezza.

Una domanda da porsi è la seguente: con la cacciata di Saddam Hussein, la dissoluzione dei suoi apparati di sicurezza e la creazione di nuovi Servizi con la fattiva collaborazione delle nazioni occidentali, è migliorato il rispetto dei diritti umani in Iraq? Sono finite le torture, gli assassinii, gli arresti indiscriminati e le efferatezze? La risposta è purtroppo negativa.

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