testata_leftINVISIBLE DOGvideo

IL SISTEMA DI POTERE IN SIRIA : GLI APPARATI DI SICUREZZA

bombed aleppo
Aleppo

Nel perdurare della guerra civile siriana occorre domandarsi perche' un regime come quello di Bashar al Assad, osteggiato dalla comunita' internazionale (con le sole eccezioni di Russia e Iran) e basato sulla sola fedelta' della comunita' alawita che non rappresenta piu' del 10-12% della popolazione siriana, possa ragionevolmente mantenere il potere dopo ben oltre due anni di scontri e combattimenti.

La risposta e' negli apparati di sicurezza e nelle Forze Armate che costituiscono l'ossatura del potere Baath e che sinora hanno impedito ai ribelli di avere la meglio.

Gli apparati di sicurezza

L'organizzazione dei Servizi di Informazione e di Sicurezza siriani e' articolata in ben 6 strutture diverse. Alcune dipendono direttamente dal Presidente della Repubblica, altre dalle singole Forze Armate, un'altra dal partito Baath. Tutte assieme interagiscono fra loro, specie in situazioni di emergenza come l'attuale, e forniscono al regime, ai maggiori dignitari del Baath e alle stesse Forze Armate una cornice di sicurezza ed un controllo del territorio sicuramente efficiente. Dettaglio non irrilevante e' che tutte operano in modo brutale, con illimitata licenza di uccidere e facendo del terrore il primo elemento di deterrenza.

Direttorato per la Sicurezza Politica

Il primo di questi organismi e' il Direttorato per la Sicurezza Politica (Idarat al Amn al Siyasi) che risponde del proprio operato direttamente al Presidente della Repubblica. E' dedicato alla lotta contro gli oppositori politici, i dissidenti, le formazioni politiche che possono costituire pericolo al predominio del Baath, il controllo e la censura della stampa e dei mass media, il controllo degli stranieri presenti sul territorio nazionale.

Il Direttorato gestisce anche centri di interrogatorio e detenzione ed e' articolato e presente in tutto il Paese. Ha anche una branca che opera verso l'estero. Al suo interno c'e' una branca operativa ed una investigativa. Il quartier generale e' a Damasco.

I suoi capi sono quasi sempre stati membri della comunita' alawita (dettaglio che ricorre anche nelle altre organizzazioni paritetiche). Dal luglio 2012 il Direttorato e' invece guidato da un sunnita della regione di Deraa (e questo spiegherebbe anche l'accanimento militare del regime contro i ribelli di questa zona del Paese), Rustum Ghazaleh.

L'uomo era gia' noto in passato per i suoi trascorsi nella guerra civile in Libano e soprattutto perche' considerato implicato nell'eliminazione dell'ex Primo Ministro libanese Rafic Hariri, ucciso in un attentato a Beirut nel febbraio del 2005. Ghazaleh era stato anche interrogato dalla Commissione di inchiesta dell'ONU che indagava su quell'omicidio politico perche' aveva piu' volte proferito minacce pubbliche contro Hariri prima della sua eliminazione. Per quest'ultimo episodio era stato messo all'indice dalla comunita' internazionale ed i suoi beni all'estero congelati.

Lo stesso Bashar al Assad, dopo il ritiro dell'esercito siriano dal Libano, aveva ritenuto prudente far mantenere a Rustum Ghazaleh un basso profilo istituzionale.

Ghazaleh e' stato inoltre accusato di coinvolgimento in traffico d'armi e droga. L'accusa era stata proferita pubblicamente dall'ex vice-presidente Abdul Halim Khaddam, il maggior esponente sunnita del regime prima di essere esautorato e ora fuggito in esilio in Francia. Khaddam e' stato condannato in contumacia ai lavori forzati a vita.

Con l'allontanamento di Khaddam ed il successivo insorgere della guerra civile siriana, Rustum Ghazaleh e' salito di rango nell'e'lite militare sunnita che appoggia il regime e nella considerazione del Presidente Assad. Ghazaleh gode inoltre di un altro valore aggiunto in questi periodi di emergenza: ha grossi contatti con gli Hezbollah libanesi per i suoi lunghi trascorsi nella valle della Bekaa. E gli Hezbollah sono adesso presenti con proprie milizie al fianco dei lealisti nel combattere i ribelli.

rustom ghazaleh
Rustom Ghazaleh

Servizio per la Sicurezza Presidenziale

Il Servizio per la Sicurezza Presidenziale (Jihaz al Amn al Riasa) e' il secondo organismo di sicurezza che dipende direttamente dal Presidente della Repubblica. Il suo primario compito istituzionale e' quello di garantire la sicurezza del Presidente, del suo staff e, in senso lato, di tutti i maggiori esponenti del regime. Sotto alcuni aspetti e' considerato un Servizio nei Servizi perche' mantiene proprie antenne occulte all'interno degli altri apparati di sicurezza. L'organismo gode di grosse disponibilita' finanziarie e – come e' facile immaginare – anche di ampia discrezionalita' operativa.

Direttorato per la Sicurezza Generale

Il Direttorato per la Sicurezza Generale (Idarat al Amn al Amm), al contrario degli altri organismi, dipende sempre dal Presidente della Repubblica, ma attraverso l'Ufficio per la Sicurezza Nazionale del partito Baath. In questo caso quindi si sovrappongono i due poteri che governano il Paese: quello del Presidente e quello del partito che sostiene politicamente il Presidente. Questo Direttorato opera sia sul piano interno che all'estero.

Sul territorio nazionale ha funzioni di controspionaggio, controllo di formazioni politiche ostili, degli oppositori e degli stranieri (al pari del Direttorato per la Sicurezza Politica), delle minoranze etniche e religiose (ed in questo novero rientrano anche i Fratelli Musulmani che sono stati da sempre il maggior organismo ostile al regime), delle varie organizzazioni sociali e di massa, di lotta a fenomeni come la corruzione, le malversazioni economiche ed i traffici di droga.

All'estero, invece, il Direttorato si dedica al controllo ed eliminazione di oppositori, al controllo e protezione delle strutture diplomatiche siriane e allo spionaggio.

Al suo interno ci sono tre branche principali: quella della Sicurezza interna, quella della Sicurezza esterna ed una terza branca dedicata al controllo dei gruppi palestinesi presenti sul territorio nazionale e nel vicino Libano.

L'attuale capo di questo apparato e' Mohammed Dib Zaitoun, un alawita che nel passato aveva gia' guidato il Direttorato per la Sicurezza Politica prima di essere rilevato proprio da Rustum Ghazaleh. Zaitoun e' considerato uno degli uomini piu' vicini a Bashar al Assad. E' stato nominato nell'incarico nel luglio del 2012 all'indomani dell'attentato (autobomba nei pressi del quartier generale dei Servizi) che ha decimato i vertici degli apparati di sicurezza del regime. Anche Mohammed Dib Zaitoun e' stato messo all'indice dall'Unione Europea per il suo diretto coinvolgimento nella repressione della popolazione durante l'attuale guerra civile.

Un suo predecessore, Ali Mamlouk di religione sunnita ed anche lui indiziato per attivita' repressiva e violazione dei diritti umani dall'Europa e dagli Stati Uniti, e' invece a capo dell'Ufficio per la Sicurezza Nazionale del partito Baath. Dal 4 febbraio 2013 su di lui pende anche un mandato di arresto delle autorita' libanesi per aver complottato l'uccisione di leader politici e religiosi in Libano.

Direttorato per le Informazioni Militari

Il Direttorato (o Servizio) per le Informazioni Militari (Shu'bat al Mukhabarat al Askariya) e' la struttura di intelligence che dipende direttamente dal Comandante delle Forze Terrestri. Ha il compito di spionaggio e controspionaggio militare, gestisce gli Addetti militari siriani all'estero e controlla quelli stranieri in Siria. Ovviamente, come tutti gli altri organismi similari, concorre alla sicurezza del regime anche al di fuori del contesto prettamente militare.

Il suo capo attuale e' il Maggior General Rafiq Shahada. Shahada e' in sella dal luglio 2012 quando il Gen. Assef Shawkat, il suo predecessore alawita (nonche' marito della sorella di Bashar al Assad, Bushra), e' rimasto ucciso nell'attentato a Damasco del 18 luglio 2012. E come tutti si suoi colleghi implicati in intelligence e sicurezza, anche Shahada e' nella black list di molti Paesi occidentali per attivita' repressiva contro la popolazione e violazione dei diritti umani.

Direttorato per le Informazioni della Marina

Il Direttorato (o Servizio) per le Informazioni della Marina (Idarat al Mukhabarat al Bahriyya) opera all'interno della specifica Forza Armata. Gerarchicamente dipende dal Comandante delle Forze navali e, oltre alle normali funzioni di spionaggio/controspionaggio militare, fornisce e garantisce sicurezza non solo alle unita' navali, ma anche a porti e infrastrutture della Marina. Trattandosi della piu' piccola delle tre Forze Armate (circa 4000 uomini), anche il peso specifico di questa struttura, rispetto alle altre operanti nel Paese, e' alquanto limitato.

L'unico elemento che qualifica questo Servizio e' il fatto che le strutture della Marina militare gravitano nell'area costiera, abitata prevalentemente da popolazione di fede alawita, e che le basi di Latakia e di Tartous (utilizzata dalla flotta di Mosca dal 1971) sono uno dei principali interessi strategici russi nel Mediterraneo. Nella pratica, questo Direttorato con base a Latakia opera soprattutto nel contesto del Direttorato per le Informazioni Militari ed anche il suo raggio d'azione e' limitato all'area costiera. Gravitano sulle competenze della Marina (e quindi anche del relativo Direttorato) le unita' di difesa costiera e il contingente di fanti di mare.

Direttorato per le Informazioni dell'Aeronautica

Il Direttorato per le Informazioni dell'Aeronautica (Idarat al Mukhabarat al Jawiyya) dipende dal Comandante delle Forze Aeree e si dedica al controllo del personale della propria Forza Armata nonche' alla protezione e sicurezza delle varie infrastrutture aeroportuali. Svolge anche attivita' di sorveglianza dello spazio aereo ed e' quindi dedicato a due principali attivita' di intelligence: la IMINT (Imagery Intelligence) e il SIGINT (Signal Intelligence). Ricadono nelle competenze di questo Direttorato le attivita' di intercettazione (vi lavorano soprattutto le donne che frequentano l'Accademia femminile di Damasco). Nel corso delle vicende politiche del Paese (rivolta dei Fratelli Musulmani in passato, guerra civile attuale) anche questo Direttorato si e' dedicato ad altre funzioni meno istituzionali, ma piu' tipiche di un apparato di polizia e di repressione.

L'Aeronautica militare siriana conta 16 basi aeree dislocate in tutto il Paese, oltre agli 8 aeroporti civili presenti sul territorio siriano. Delle basi aeree, allo stato attuale almeno 5 sono cadute sotto il controllo degli insorti. In molte basi aeree sono peraltro stati segnalati depositi di agenti chimici e questo da' anche la misura dell'importanza di questa Forza Armata nell'ambito delle altre componenti della difesa.

L'attuale Comandante delle Forze Aeree, il Maggior Generale Ali Mahmoud, e' considerato un fedelissimo del regime. La selezione per diventare pilota militare e' sempre stata in Siria ristretta agli alawiti o a coloro in cui il regime ripone assoluta fiducia.

E, dettaglio non trascurabile, l'affidabilita' di questo Corpo (e quindi anche l'importanza del relativo Direttorato per le Informazioni), deriva anche dal fatto che Hafez al Assad, padre di Bashar, era un ufficiale dell'aeronautica ai tempi del colpo di Stato.

L'attuale capo del Direttorato, il Generale Jami Hassan, guida questa struttura dal 2009. Era stato dato per ammazzato dai ribelli nell'agosto del 2012, ma la notizia non ha mai avuto conferma (anzi e' stata poi smentita dal regime). L'Unione Europea e successivamente gli Stati Uniti hanno inserito il personaggio in una black list per violazioni dei diritti umani.

jami hassan
Jami Hassan

Coordinamento e competenze

Tutta le attivita' di intelligence fanno capo, in modo diretto o indiretto, al Presidente della Repubblica. Bashar al Assad si avvale anche di altri organismi/persone per controllare questa branca vitale alla sopravvivenza del regime.

Il Presidente e' infatti coadiuvato dal Vice Presidente della Repubblica che, nel rispetto delle direttive del suo superiore, e' delegato all'attuazione delle politiche di sicurezza.

Sotto di lui c'e' poi un Ufficio Nazionale per la Sicurezza che, nella pratica, e' l'organismo di cui si avvale il Vice Presidente per dirigere e controllare i vari Servizi/Direttorati.

In teoria l'Ufficio nazionale per la Sicurezza dovrebbe avere funzioni di coordinamento di tutte le agenzie di intelligence e di consulenza per il Presidente. Nella realta' ogni apparato ha la sua autonomia e, a diverso titolo, riferisce direttamente al Presidente.

Ad un livello gerarchicamente piu' basso vi e' poi il citato Ufficio Nazionale per la Sicurezza del partito Baath che coordina le attivita' dei Servizi/Direttorati in stretta collaborazione con l'Ufficio nazionale per la Sicurezza.

Come e' gia' stato evidenziato, tutti questi apparati si accavallano nelle competenze e questo, in tempo di pace, serviva al Presidente Assad come garanzia per esercitare un controllo incrociato delle rispettive attivita'. Con l'insorgere della guerra civile questa caratteristica e' diventata strumentale per esercitare un ferreo controllo del territorio e per reiterare l'attivita' repressiva verso la popolazione e nei confronti dei ribelli. In quest'ultima circostanza, questi apparati svolgono adesso soprattutto attivita' di polizia, piu' che di intelligence propriamente detta.